venerdì 30 novembre 2018

"Cappuccetto Rosa" di Rebecca IA

A volte basta cambiare un singolo elemento di una storia e la fantasia si scatena. Cambiare il colore del cappuccio di Cappuccetto Rosso è un classico. Anni fa ricordo con piacere un Cappuccetto Azzurro che alle Hawaii doveva portare la cena alla nonna con il surf, insidiata dagli squali. Questa volta, fra i tanti altri (e fra questi anche un Cappuccetto Marrone che vi lascio soltanto immaginare...) è saltato fuori questo ottimo Cappuccetto Rosa, scritto da Rebecca e ispirato in parte al Cappuccetto Giallo di Munari che abbiamo letto in classe. In attesa di altri post sulla fiaba (stiamo scrivendo "Come ti smonto una fiaba") ecco a voi i completi pink, i fenicotteri e i balli di questa fiaba molto fashion.


CAPPUCCETTO ROSA

In una piccola palazzina accanto a un parco, abita Cappuccetto Rosa. La mamma di Cappuccetto Rosa lavora sotto casa in un negozio di profumi. La loro casetta è ampia e ordinata perchè la mamma la tiene pulita e nei momenti liberi si mette a guardare la tv. Per Cappuccetto la mamma ha lavato un completo rosa, non di un rosa pink, bensì un rosa con tanti riflessi di rosa, dal più chiaro al più scuro, è molto carino e decorato con delle grandi rose rosa.
Ogni giorno, i fenicotteri che abitano vicino al parco vanno a trovare Cappuccetto Rosa perchè lei sul davanzale mette sempre dei pesci in un sottovaso per attirarli e potergli così raccontare le storie e le avventure che vive con i suoi amici.
Quando deve andare a trovare la nonna, i fenicotteri non la lasciano mai sola e la accompagnano, visto che la città è molto trafficata. Un pomeriggio, dopo la scuola, va a portare una torta rosa, una confettura di fragole e una mortadella alla sua cara nonnina. Per andare dalla nonna deve attraversare il traffico della città, dovunque i suoi amici fenicotteri si offrono come volontari per accompagnarla e poter dirigere il traffico in modo che arrivi sana e salva dalla nonna. Appena scesa in strada, subito trova un semaforo lampeggiante, e un lupo che sulla sua fiammeggiante spider rosa non si accorge che la stava investendo, ma per fortuna gli amici fenicotteri lo fermano! Cappuccetto si guarda intorno impaurita e si rende conto che il lupo sta per scendere dall'auto per rapirla, ma a quel punto gli astuti fenicotteri lo prendono e lo fanno volare sopra un parco per poi farlo cadere dentro uno stagno. Cappuccetto Rosa allora prosegue per arrivare alla casa di riposo dove abita la nonna.
Quando la nonna la vede, inizia a ballare e saltellare e fa in modo che anche Cappuccetto impari quei balli; le gira la testa e sta scendendo la sera, gli amici fenicotteri allora la caricano sulla loro schiena e la riportano a casa, dove la aspetta la sua mamma davanti alla tv. Tutta frastornata Cappuccetto inizia a ballare e saltellare come la nonna le ha insegnato e sul davanzale i fenicotteri tutti assieme ballano per incoraggiarla. Formano un cerchio e le cantano "Il lupo non tornerà finchè noi saremo qua".
Una volta alla settimana Cappuccetto Rosa accompagnata dai fenicotteri va a trovare la nonna per imparare un nuovo ballo.

Vuoi saperne di più sui fenicotteri? Guarda QUA

mercoledì 28 novembre 2018

La 1B nella Caccia al Dettaglio (e proclamazione ufficiale dei vincitori)

Benvenuta 1B sul blog! Anche voi potrete raccontare ai vostri figli "ho fatto anch'io il celebre gioco della Caccia al dettaglio organizzato dalla Scuola Media di Buttrio!" 
Questa volta a Cividale anche il cielo ci ha accompagnato, regalandoci una bella giornata; ma siccome niente è gratuito, abbiamo un po' sofferto il freddo...


A Cividale non ci sono solo i Longobardi, come in ogni città troviamo ovunque dettagli interessanti. Qui una chiesa del '700, purtroppo in stato di abbandono, con una abitazione che pare quasi appoggiarsi...(disastri urbanistici degli anni '70)

Un classico immancabile



Dopo un salto al Monastero, eccoci di fronte a un muro (nel vero senso dell'espressione)...sembra un muro qualsiasi, forse in pochi lo osservebbero, ma a ben guardare è fonte di ispirazione per capire come una città cambia. E qui devo fare i complimenti ai ragazzi di 1B e al loro spirito di osservazione: fra le altre cose, hanno capito da soli che quell'arco in basso a destra è troppo basso...e quindi ci parla di un ripiano stradale che è stato rialzato rispetto al livello "originario"



Dopo uno sguardo a una casa medievale, facciamo merenda in un parco circondato da un'antica cinta muraria, sotto un cielo azzurrissimo


E infine l'ormai celebre giuoco (chi vuole saperne di più può dare un'occhiata al post dedicato alla gita della 1A)


E finalmente l'uccello nella gabbia è stato trovato
E per concludere, decretiamo i vincitori (il premio consiste nella soddisfazione di vedere il proprio nome sul blog...me la cavo così)

Per la classe 1A con 31 dettagli ritrovati vince il gruppo di Rebecca, Denise, Cassandra, Dylan e Emma
Per la classe 1B con 30 dettagli ritrovati vince il gruppo di Elvis, Manuel, Nicholas, Diego e Fabio

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venerdì 23 novembre 2018

Ancora libri in Biblioteca...!

Grazie alla donazione di Fabiana B. ecco arrivare altri 30 libri per la nostra Biblioteca. Siamo partiti con un piccolo nucleo e onestamente non pensavo che saremmo arrivati ad avere così tanti libri in poco tempo. Così tanti che c'è assoluto bisogno di cominciare ad ordinarli e archiviarli, in modo da poterli ritrovare facilmente. Ci penseremo! 

Visita la Bloggoteca  e vai in fondo per scoprire le novità

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Il Gran Giuoco delle Parole

Le parole sono vive. Nascono, muoiono, cambiano, si possono smontare, rimontare, indagare, scegliere, ma soprattutto inventare. Per questo è bene fermarsi sulle parole, osservarle, scartarle pian piano, assaporarle lentamente per capirne la ricetta...
Insomma queste parole possono essere intriganti, per questo col quadernino (seguira post anche su questo...) ne indaghiamo la storia, l'etimologia e sempre per lo stesso motivo abbiamo imparato a smontarle, aprirle e capire come sono fatte "dentro": prefissi, radici, desinenze, suffissi e altro che ancora non conosciamo...le parole sono tecnologiche, anche se non sembra.

Da qui è nato il Gran Giuoco delle Parole che adesso vi illustriamo (lo so, ragazzi, l'avevo chiamato Gran Giuoco dei Nomi ma poi mi son detto, ma perchè solo i nomi? cos'hanno di superiore? chi si credono di essere? Ah, e poi, perchè Giuoco? perchè sì! perchè le parole cambiano! una volta si diceva così, poi la lingua si è impigrita e ha perso una vocale...)

Ok basta: queste le istruzioni alla Lim

IL FAMOSO GRAN GIUOCO DELLE PAROLE:
ANALIZZALE! CREALE! INVENTALE!

Il gioco si compone di tre diverse prove

1.Analizzate correttamente i derivati alla Lim indicando Prefisso, Radice, Suffisso e Desinenza.

2.Trovate il numero massimo di derivati, partendo dai nomi primitivi scritti alla Lim!

3.Inventate un primitivo e datene una definizione. Poi inventate 5 derivati (almeno 2 con un prefisso) e datene una definizione


Come sempre, quando si maneggiano le parole, non sai mai cosa può capitare...e adesso ve lo dimostro.
Cercando più derivati possibili, era inevitabile la tendenza a creare parole inesistenti, usando suffissi e prefissi che invece esistono...e allora ecco che assistiamo alla nascita di LATTIFICIO, SALAIO, BARCAGLIA (che comunque esiste come cognome), e  MANEFICE. Sono errori? certo, ma non sono fantastiche? Personalmente non mi dispiacerebbe affatto prendere una barcaglia e andare al lattificio per chiedere consiglio al Salaio, e magari sulla via di ritorno incontrare anche il Manefice.
Poi è normale avere qualche dubbio del tipo: lattina deriva da latte? salubre deriva da sale? Se proprio volete la risposta, lattina deriva da latta e salubre ha la stessa radice di salute.

Ma le sorprese non sono finite...sono comparse anche parole che esistono davvero ma che probabilmente non conoscevamo. E allora ecco il nostro piccolo glossario:

CAVALLARO: chi guida uno o più cavalli da carico
FRUTTAIOLO: chi vende frutta (questa parola è vecchia, non si sente molto bene, ma resiste sul vocabolario)
SALIFICARE: termine chimico che significa sostituire atomi di idrogeno di un acido con un metallo (chiederemo a qualcuno...)
BARCHEGGIO: andare in barca da una nave alla riva, o fra le rive di un lago o di un fiume (mi sa che anche questa non sta molto bene, nessuno la pronuncia più)

E poi ecco a voi il gran finale con le invenzioni vere e proprie!

SCAGRO (suona un po' scabroso...): una tigre con le ali
SCAGRATO: uno che può volare "quell'uccello è uno scagrato"
INSCAGRATO: uno che ha le ali ma non può volare

VIPNIA: ossessione a vantarsi
SVIPNICO: persona molto umile
VIPNOSCOPIO: strumento che serve a scoprire se una persona si vanta

BRATTIVA: una persona brava e cattiva allo stesso tempo
DISBRATTIVA: una persona cattiva e buona allo stesso tempo

SMICO: pendolo di una cerniera
SMICUARE: mettere il giubotto

IMO: imitazione di un mimo (serve un attimo per capirla...(?))
PREIMO: che precede un mimo

MITETTO: piccolo tetto
MITETTARE: aggiustare un piccolo tetto

LITTO: cosa molto piccola
INLITTIRE: rendere piccoli


Il correttore continua imperterrito (ve la ricordate questa?) a sottolineare in rosso queste parole, ma qui la sua precisione ci interessa ben poco: abbiamo il diritto di inventare parole e lo abbiamo fatto, sottolinea fin che vuoi. Sono certo che nascerà qualcos'altro con queste o altre parole, il linguaggio è una funzione, non una conoscenza (questa è per i grandi), quindi va usato liberamente se vogliamo davvero svilupparlo.

P.s. Siete liberi di commentare con parole inventate

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giovedì 22 novembre 2018

Linea del tempo: la riforma e le guerre religiose

In diretta dalla 2A vi presentiamo la meravigliosa linea del tempo sulle riforme religiose. Quest'opera è stata fatta da due fantastici alunni: Aurora e Riccardo M. : )

Firmato: Chiara, Anthea, Giulia D. L. :)

martedì 20 novembre 2018

Diritti? Doveri! I nostri 4 video!

Quest'anno, per la prima volta, abbiamo partecipato alla "Settimana per la promozione dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza" organizzata dall'Unione Territoriale Intercomunale del Natisone. Quest'anno il tema specifico era "Diritti non solo scritti".
Per farla breve, il prof Zamò e la prof. Franzil hanno deciso di tentare la strada del filmato, una sorta di "pubblicità progresso", incentrata sulle tematiche ambientali e sui rapporti fra i diritti e i doveri. 
E fu così che la 2A si ritrovò a scrivere le sceneggiature e la 1A a interpretarle. 
Considerato il tempo dedicato a questo lavoro, circa 5 ore per classe, siamo soddisfatti, ma in futuro sappiamo di poter fare meglio. E ora, in contemporanea con il sito goccedipixel che ospita tutti i contributi delle scuole partecipanti, ecco a voi - in anteprima mondiale - i nostri filmati!





                                                        


                                                        

                                                     

domenica 18 novembre 2018

Nuovi libri in Biblioteca!

Brevissimo post solo per dirvi che nella nostra biblioteca sono arrivati 23 nuovi libri, proprio nuovi, grazie alla manifestazione "Regala un libro aiutaci a crescere" alla quale il vostro prof. Zamò ha iscritto la nostra scuola, con gesto ardito...
Se vuoi vederli tutti, vai al post Bloggoteca e in fondo troverai i nuovi arrivi! C'è anche Percy Jackson...

sabato 17 novembre 2018

L'Altomedioevo - Laboratorio di storia 1A

Ragazzi di 1A, spieghiamo un attimo a tutti cosa abbiamo fatto oggi in questo "minilaboratorio di storia". Le istruzioni iniziali sulla Lim erano le seguenti



ALTO MEDIOEVO? …CERCA TU!!!

Cosa devo fare? Scrivere un breve testo, o schema, o elenco (come vuoi) che contenga le informazioni che hai trovato su questo periodo storico e che ti hanno incuriosito o stupito, o che semplicemente ritieni importanti.

1.    Chiamato dal prof, scegli un libro di storia [c'erano una ventina di libri di testo di storia] e cerca nell’indice il capitolo sull’Alto Medioevo in Europa
2.    Sfoglialo per cercare un approfondimento, può essere sulla vita dei contadini, sulla foresta, sull’agricoltura, sulla Chiesa, sui monaci, sulle città o su altro.
Oppure potresti trovare una fonte, un testo scritto da uno storico antico o contemporaneo.
3.    Se non trovo nulla? Hai 2 possibilità:
·       scegli qualche normale paragrafo del capitolo
·       oppure gira in silenzio per la classe, per vedere se qualcuno ha trovato qualcosa di interessante e chiedi di fare una fotocopia
4.    Alla fine presenterai alla classe il risultato delle tue ricerche e cercheremo di riunire tutti i nostri dati in un elenco che riassuma i caratteri principali di quest’epoca

Col solito entusiasmo la 1A si è messa al lavoro e dopo qualche difficoltà iniziale, ognuno si è messo all'opera e alla fine siamo riusciti ad unire tutti i nostri dati. Eccoli qua!


ALTO MEDIOEVO  (476-1000)    ETÀ DI CRISI E DECADENZA

Al posto dell’efficiente Impero Romano troviamo i Regni Romano-Germanici che governano male e poco.
Elenco degli elementi che caratterizzarono l’economia e la società di questo periodo storico in Europa
-         Fra V e VIII il clima peggiorò e si verificarono molte carestie (mancanza di cibo) e epidemie (malattie che si diffondono rapidamente come vaiolo e tubercolosi)
-     Grande diminuzione della popolazione (il 40% dei bambini non raggiungeva i 10 anni. La vita media era circa di 35 anni)
-    Roma nel IV secolo aveva 1 milione di abitanti, nell’VIII secolo ne aveva solo 25.000
-      In Europa nel III secolo vivevano circa 65 milioni di persone: durante l’Alto Medioevo si riducono a 30 milioni.
-    Si estendono le paludi. Le foreste arrivano fino al limite delle città, anche perché a causa delle frequenti guerre, molti terreni agricoli vengono abbandonati
-         I terreni venivano coltivati con tecniche e attrezzi “primitivi”
-         Molto diffuso diventa l’allevamento del maiale, preziosa fonte di cibo
-         La caccia permetteva ai contadini di arricchire la loro alimentazione
-         La legna era la principale fonte di energia (per scaldarsi, per le case)
-         Dal bosco si procuravano erbe, funghi, miele
-         Le strade non sono più sicure perché non vengono curate e vigilate
-         Scompaiono le monete
-         I commerci si fanno difficili. Il mercato viene fatto in campagna e non più in città
-         Le attività economiche si riducono
-   Le città vengono abbandonate da tutti, anche dai nobili. Le città non vengono più rifornite di cibo. Le campagne diventano il centro della vita economica e sociale

La Curtis (in latino significa “cortile” “spazio recintato”)
Grande azienda agricola, che nasce perché in molti fuggono dalle città: ricchi, contadini e artigiani, tutti cercano un posto sicuro
La Curtis è un grande possedimento diviso in due parti
-         Pars dominica: occupa 1/3 della Curtis ed è la parte del signore con i suoi servi, che erano chiamati “servi della gleba” ed erano in condizione di semilibertà. Il signore vive nel castello che a volte ha un fossato e un ponte levatoio. C’erano anche forni, frantoi, stalle e granai
-         Pars massaricia: divisa in mansi, cioè campi dati in affitto a contadini coloni (che dovevano pagare un “canone” al signore). Questi contadini dovevano al signore la corvée, cioè dei giorni di lavoro gratuito per il Signore.
Il signore della Curtis dava protezione ai coloni e ai servi in caso di attacchi di briganti o invasioni di popoli, radunando tutti all’intero delle mura del castello.


Il Monastero
I monasteri erano quasi delle piccole città autosufficienti dove i monaci lavoravano e pregavano. In un monastero potevamo trovare
·       Chiesa
·       Chiostro
·       Dormitorio
·       Scriptorium (dove i monaci amanuensi ricopiavano i testi antichi)
·       Mura fortificate
·       Stalla, Granaio, Frantoio, Mulino

Si può dire che i monaci salvarono la cultura antica perché ricopiarono le opere degli antichi scrittori greci e latini, impedendo che venissero perse per sempre

Come primo piccolo esperimento laboratoriale è andata molto bene. Continueremo su questa strada! Ed eccovi il video che vi ho chiesto di guardare per martedì.👋




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giovedì 15 novembre 2018

Gita a Redipuglia

Come da tradizione, gli Alpini di Buttrio, solerti e premurosi (copyright Franzil), hanno accompagnato le classi seconde e terze in una visita a Redipuglia e dintorni. Partiamo con le immagini!

Prima tappa Sacrario di Oslavia




Difficile da descrivere il senso di vertigine che può dare l'infinita sequenza dei nomi dei caduti




In origine il sacrario era aperto, la copertura è stata pensata successivamente per proteggerlo


Seconda tappa a Redipuglia per la lettura dei nomi dei caduti




Dopo un pranzo che ha soddisfatto proprio tutti, eccoci sul Carso, sopra Redipuglia, per visitare le trincee


Si vede anche il mare...da queste zone (un pò più in alto a dire il vero) Ungaretti scrisse la famosa M'illumino d'immenso. E' interessante ricordare che in origine la poesia era più lunga e presentava un titolo rivelatore, cioè CIELO E MARE: M'illumino/ d'immenso/ con un breve/ moto/ di sguardo.


La prima linea italiana. Gli austriaci erano vicinissimi, praticamente dove s'intravede la mucca...(la vedete?)


Ultima tappa al Museo della Guerra di Redipuglia




Degna chiusura della nostra gita le parole dell'ottima guida Giorgio. E' difficile non essere retorici quando si parla di certi argomenti, ma lui non lo è mai stato, è riuscito a farsi ascoltare dai ragazzi, e si è notato anche qualche momento di commozione, segno che davvero aveva a cuore le cose di cui parlava (averne di guide così....)

Impossibile chiudere senza ringraziare gli Alpini per la disponibilità e il lauto pranzo, sicuri che continueremo questa tradizione, e grazie anche al Sindaco per la sua presenza.

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martedì 13 novembre 2018

Caccia al dettaglio a Cividale

Dopo una lunga attesa, il tanto agognato giorno della "Caccia al dettaglio" è arrivato; ma è arrivata per l'occasione, a Cividale e dintorni, anche una densa nebbia, giusto per rendere l'atmosfera un po' più medievale...



E iniziata così, dal Ponte del Diavolo, sguardi malinconici fra il fiume e la nebbia nella speranza che la pioggia si diradi. Ma la 1A non si fa certo fermare dalla pioviggine: si parte alla visita della città, cercando qualche segno della storia.

Passeggiando verso Borgo Brossana, costeggiando il nucleo più interno delle antiche mura, la sosta alla casa medievale è inevitabile

Anche sotto la pioggia, l'entusiasmo non si placa...e la mano si alza👍


Poi arriviamo in Piazzetta San Biagio e compaiono finalmente i colori


Ma tutti aspettano il gioco...e gioco sia. Si parte dal museo, divisi in 4 gruppi. Ogni gruppo ha: 
-una macchina fotografica
-una cartina con un semplice percorso
-un tablet con ben 46 foto di dettagli più o meno architettonici. 
Vince chi fotografa più dettagli!

Indubbiamente è lui!

Seconda foto nella prima riga...se ne saranno accorti?



E' bello vedere i ragazzi in gruppo alla ricerca di qualcosa: sono attivi e devono collaborare per vincere

Piazza Paolo Diacono


Dopo un'ora il gioco si conclude. I risultati arriveranno domani, i premi chissà...fosse per me regalerei ancora una volta la mia stima, oppure la consapevolezza che il premio consiste proprio nel fare il gioco e quindi hanno vinto tutti...ma questi son discorsi da adulti, i ragazzi premono per avere un premio tangibile (questa è da quadernino...) e forse lo avranno (lasciamo un po' di suspence)



Tutto finisce com'era iniziato: uno sguardo nella nebbia da un ponte...ma questa volta siamo sul Ponte Nuovo e salutiamo il Ponte del Diavolo

Sulla via del ritorno, esaurite evidentemente le energie, parte il coretto rap (?) di Cassandra, Deepa, Elisabetta e Matilde (mi sa che la metrica è da rivedere. E anche "cuticagna" è da quadernino...)

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lunedì 12 novembre 2018

"L'Avventura inaspettata" di Chiara Z.

E finalmente Chiara (2A) si è decisa e ha scritto al pc il suo racconto...brava! Per complicare le cose, ispirandosi a uno dei mille racconti che legge ogni giorno, ha deciso di cambiare il narratore all'interno del testo: prima inizia Andrew, poi Meg, poi torna Andrew. Per rendere più agevole la lettura abbiamo deciso assieme di segnalare i punti in cui avviene questo cambio. Ecco qua!!


Un’avventura inaspettata

Andrew

Ciao ragazzi sono Andrew e ho 16 anni. Vi racconterò questa storia in cui ho rischiato di rimanerci secco! Purtroppo con me ci sarà anche mia sorella Meg di 14 anni.
E’ iniziato tutto la sera del 14 giugno, mentre io e mia sorella salutavamo la mamma per avviarci al ballo di fine anno scolastico. Io per quella occasione mi ero vestito con una camicia bianca, jeans e sneakers. I miei capelli castani erano ancora bagnati dalla doccia.
Mia sorella invece indossava un vestito corto, color verde scuro senza spalline ricoperto di paillettes, i suoi capelli biondi le cadevano sulle spalle con le meches verdi che si intonavano ai suoi occhi.  Quel giorno miracolosamente non calzava i suoi soliti anfibi ma le ballerine argentate! Mi costa ammetterlo ma era proprio carina!
Durante il tragitto a piedi, ad un certo punto, per strada dall’altro lato del marciapiede mi parve di vedere qualcosa muoversi e allora mi fermai e cercai di guardare meglio, ma non vidi nulla di stano. Meg mi strattonò e mi disse: “Dai muoviti che se no faremo tardi!”
“Arrivo! Mi pareva di aver visto … non importa, dai andiamo.” Risposi.
Alla fine arrivammo giusto in tempo al ballo e subito io e mia sorella ci separammo, finalmente! Ognuno andò dai propri amici.
Meg
Mentre stavo ballando sentii il cellulare squillare: era la mamma. Risposi. La mamma disse: “Meg, tu ed Andrew non dovete tornare a casa, è troppo pericoloso. Cercate immediatamente zio Chris e ditegli che lui mi ha trovata. Lo zio sa chi. Tu Meg devi stare attenta all’anello di famiglia che ti ho dato per il tuo quattordicesimo compleanno, tienilo sempre con te, perché…”
All’improvviso ci fu un rumore sordo e la chiamata finì. Andai subito a cercare Andrew e lo trovai a ballare con la ragazza più bella della scuola: Rachel.
Lo chiamai e gli dissi: “Vieni immediatamente, devo dirti una cosa!”
Lui rispose: “Devo proprio? Non vedi che sto ballando?!”
Io lo presi per un braccio e lo trascinai in un angolo zittendolo più volte e gli raccontai della telefonata. Lui rimase scioccato e disse: “Ma chi ha trovato la mamma?”
“Non lo so, ma evidentemente lo zio Chris lo sa, dobbiamo assolutamente incontrarlo. Però prima dobbiamo andare a casa”. Andrew disse. “Meg, ma sei impazzita, ha sentito cosa ha detto la mamma?! Sul fatto di non andare a casa ?!” “Io vado, se tu vuoi venire bene, altrimenti me la caverò da sola”. Risposi.
Arrivati davanti a casa trovammo la porta socchiusa. Il mio cuore iniziò a battere all’impazzata, però mi feci coraggio ed entrammo. Dovetti trattenere le lacrime: la casa era a soqquadro e la mamma non c’era. Guardai Andrew e gli dissi: “Prendiamo le cose che si servono, cambiamoci per non dare nell’occhio, e andiamo a Brooklyn a trovare zio Chris, non perdiamo altro tempo!”
Indossai una T-shirt bianca, jeans, giubbotto di pelle e i miei amatissimi anfibi e in spalla uno zaino con qualche vestito, cellulare, acqua, snack e soldi. Mio fratello invece indossava una felpa blu con cappuccio, jeans e le sue amatissime sneakers nere.
Uscimmo velocemente di casa e dopo aver aspettato un po’ finalmente trovammo un taxi per Brooklyn. Arrivati ci trovammo nel quartiere di Williamsburg davanti a una casa indipendente. Io ed Andrew ci precipitammo fuori dal taxi e ci avvicinammo alla porta e suonai il campanello. Dopo qualche secondo la porta si aprì e ci trovammo davanti zio Chris. Ci salutò calorosamente dicendo: “Ciao ragazzi come va? Come mai siete qui a quest’ora da soli?”
“La mamma è stata rapita da qualcuno e nella telefonata ha detto che tu sapevi chi è stato, allora eccoci qua” disse Andrew. Lo zio ci fece accomodare in cucina offrendoci del succo Ace che accettammo volentieri e disse: “Sapevo che prima o poi sarebbe successo, sarà contenta che il suo piano sia riuscito.”
Un po’ scioccata gli chiesi: “Chi l’ha rapita, quale era il suo piano, di cosa stai parlando?”
“Penso che voi dobbiate saperlo” disse lo zio. Bevve un sorso di succo e ricominciò a parlare: “L’ha rapita l’altro vostro zio. Zio Amos.” 
Andrew con un fil di voce disse: “Ma perché l’ha rapita? E’ sua sorella.”
“E’ vero, ma Amos è psicopatico, lui ha rapito vostra madre perché credeva che avesse una cosa che desiderava da molto, molto tempo, il tuo anello Meg.”
Io scioccata e confusa dissi: “Cosa? Ma che cosa avrebbe di speciale il mio anello? Perché zio Amos lo vuole? Ma soprattutto perché ha rapito la mamma se ce l’ho io?”
Lo zio rispose: “Perché l’anello ha il potere di evocare elfi e creature magiche ed è molto potente. Ad Amos serve per combinare questo potere a quello di evocare scheletri per essere invincibile. Ha rapito vostra madre e non Meg perché anche lei ha quell’anello, solo che il suo è una copia. Vostra madre l’aveva creato per proteggerti Meg. Amos però non è stupido, probabilmente l’avrà scoperto e sicuramente vi avrà seguiti.”
Ero sconvolta, cercai di dire qualcosa, ma non ce la feci e così Andrew mi precedette e disse: “Ecco cosa avevo visto per strada… ma comunque…cosa?? Elfi, creature magiche sono solo creature fantastiche per rendere le fiabe per bambini più interessanti. Non è vero?”
Lo zio con sguardo gentile rispose: “No, Andrew queste creature esistono veramente guarda me, io sono un mago.”
“Cosa?” rispondemmo io ed Andrew all’unisono.
“Sì veramente” disse lo zio, e per dimostrarcelo trasformò il gatto Snow in un magnifico pegaso.
Ero impressionata e dissi: “Wow forte, però adesso che ci hai spiegato tutto dobbiamo capire come salvare la mamma e fermare zio Amos.”
“Hai ragione Meg, prima di tutto dovrò allenarvi. Tu Meg dovrai imparare ad usare l’anello, mentre tu Andrew dovrai imparare a padroneggiare questa.” E prese ad Andrew una magnifica spada dall’elsa d’oro e la lama lunga 60 cm.
Lo zio ci spiegò che questa spada si poteva trasformare, con la forza del pensiero, in un arco per colpire a distanza e in una spilla per camuffarsi. Lo zio ci disse: “E’ meglio se voi adesso andate a riposarvi, domani incominceremo gli allenamenti.” Io ed Andrew andammo ognuno nelle proprie stanze.
Andrew
Meg dormì senza problemi mentre io feci un sogno dove la mammi mi diceva: “Andrew, lo zio Amos mi tiene rinchiusa sotto un edificio vicino a Park Slope. Dovete raggiungere il suo seminterrato e trovare una piccola porticina dove dentro troverete un corridoio con una porta. Dovrete superare tre sfide in un labirinto per poi trovare me e zio Amos.”  Io sbalordito risposi: “Mamma, ma come facciamo a sconfiggerlo, io non so ancora usare la spada.”  Lei disse: “Avete tempo fino a mezzogiorno di dopodomani, altrimenti Amos manderà il suo esercito di scheletri ad uccidervi e poi ucciderà anche me. So che ce la potete fare, zio Chris vi aiuterà” e dicendo questo mia madre sparì e io mi svegliai tutto sudato e molto in ansia. Erano già le undici del mattino. Mi alzai, mi vestii velocemente e andai in salotto e trovai Meg e Chris che stavano chiacchierando. Quando si accorsero della mia presenza Meg disse: “Ben svegliato dormiglione!” Io le risposi: “Scusate è che ho avuto un sogno molto lungo in cui la mamma mi parlava.”
Così gli raccontai il sogno. Rimasero tutti e due molto sorpresi e dopo qualche secondo di silenzio lo zio parlò: “Sicuramente si è trattato di un sogno premonitore, seguiremo le sue indicazioni, dobbiamo muoverci, abbiamo poco più di ventiquattro ore per prepararci.
Ci portò in una palestra sotto casa sua, era molto grande e luminosa.
Mi insegnò come impugnare la spada e come padroneggiarla. All’inizio mi sembrò difficile, ma poi ci presi la mano. I miei colpi con la spada erano molto veloci. Poi mi insegnò a tirare con l’arco e scoprii che con esso ero un mito, non sbagliavo un colpo! Infine, soddisfatto del mio allenamento e del mio livello, si concentrò su Meg che doveva imparare ad usare i poteri dell’anello.
All’inizio Meg riuscì a far fuoriuscire solo scintille. Si vedeva che per questo era molto di cattivo umore, allora lo zio propose di fare una pausa. Dopo esserci riposati riprendemmo l’allenamento e al primo tentativo mia sorella riuscì ad evocare un elfo molto gentile che eseguiva i suoi ordini.
Verso le 20.00 cenammo e dopo rimanemmo alzati fino a tardi. Lo zio ci riprese e disse che era meglio se andavamo a dormire, ci aspettava una mattinata piena di insidie. Questa volta dormii senza sognare e mi alzai alle 9:30 in contemporanea con Meg.
Lo zio disse: “Ragazzi dobbiamo partire subito per andare a Park Slope, trovare l’edificio, superare le sfide e infine sconfiggere Amos  e salvare vostra madre entro le 12:00. Usammo la macchina di zio Chris: era una bellissima BMW grigia, era molto veloce. Arrivammo in trenta minuti. Parcheggiata l’auto davanti all’edificio entrammo. Era buio pesto e questo lo rendeva inquietante. Trovammo delle scale che portavano al seminterrato. Scendemmo le scale velocemente e proprio come aveva detto la mamma c’era una porticina. La aprimmo e comparve una porta, entrammo e apparve un labirinto di bosso con siepi alte e ben curate. Decidemmo così di proseguire e dopo neanche venti metri ci trovammo davanti ad un grandissimo e profondissimo cratere pieno di lava. Era impossibile attraversarlo e allora dissi: “E adesso cosa facciamo? La strada è bloccata.” Meg rispose: “Ho un’idea, potrei chiamare dei nani in modo che possano costruirci un solido ponte per attraversare il cratere.” E così fece e funzionò. I nani costruirono un ponte fantastico.
Dopo aver camminato ancora per un po’ ci trovammo davanti ad un esercito di ripugnanti scheletri volanti. Io rimasi imbambolato per circa dieci secondi e poi sentii la voce di Meg che diceva: “Dai muoviti questo è il tuo momento, usa l’arco.” Così trasformai la spilla in arco con la forza del pensiero. Presi venti frecce dalla mia faretra e le scoccai: li uccisi tutti. Dopo la seconda sfida ce ne fu una terza: davanti a noi si ergeva un enorme e possente scheletro, probabilmente il re. I suoi occhi erano grandi due volti le palle da football ed erano neri come la notte, in mano aveva una lunghissima spada fatta di ossa.
Lo scheletro era veramente inquietante. Esso dopo averci studiato disse: “Voglio proporvi un duello: se vincete, cosa alquanto impossibile, potrete continuare il tragitto fino al centro del labirinto, altrimenti se perderete diventerete il mio pranzo.”
Parlammo tra di noi e decidemmo che zio Chris avrebbe duellato con lo scheletro. Ci vollero pochi colpi veloci e decisi per lo zio, che fortunatamente lo uccise.
Lo zio disse: “Ragazzi abbiamo due minuti per arrivare al centro del labirinto, muoviamoci!” Non perdendo altro tempo ci mettemmo a correre e ad un certo punto ci trovammo davanti ad una stanza enorme con colonne di marmo bianche e dei focolari. In fondo c’era un trono di ossa su cui sedeva un uomo. Ad un certo punto sentii una voce dietro di me: era zio Chris che disse, con disprezzo: “Amos, da quanto non ti si vede.” Amos rispose: “Benvenuto Chris, ti piace la mia dimora? Pensavo che non sareste arrivati, invece eccovi qua! E ciao Andrew e Meg, come va? Venite da zio Amos, non vi farò del male, voglio solo una cosuccia.”
Meg rispose:” Non prendermi in giro, so cosa vuoi e so anche che non ti fermerai davanti a niente, e neanche io quindi consegnami mia madre immediatamente, oppure vedrai l’anello rompersi davanti ai tuoi occhi.” Lo zio Amos stupito disse: “Non puoi farlo è un oggetto dal valore inestimabile, ma va bene vi consegnerò vostra madre.”
All’improvviso comparvero due guardie con la mamma legata, la gettarono in mezzo alla stanza come fosse spazzatura. Io le corsi in contro e nello stesso istante zio Amos si alzò e incominciò a correre verso Meg con la spada in mano. Meg ormai esperta evocò elfi, fate e nani che fermarono zio Amos e in quell’istante zio Chris gli tirò un pugno in faccia che lo fece svenire e poi lo legò con la corda che prima legava la mamma. La mamma riuscì solo a ringraziarci e a dirci che era fiera di noi per poi svenire.
Portammo a casa la mamma che venne curata da zio Chris. Lo zio Amos lo rinchiudemmo in una cella sorvegliata.
La stessa sera la mamma si risvegliò e così andammo fuori a cena. Mentre cenavamo vedevo che Meg era pensierosa, non parlava molto. Allora decisi di parlarle in privato. Le chiesi cosa non andasse e lei mi rispose dicendo: “Stavo pensando che il mio anello ha causato tanti problemi alla nostra famiglia, forse sarebbe meglio distruggerlo.”
“Perché? Ormai hai imparato ad usarlo.” Lei rispose: “Sì è vero lo so usare, però secondo me sarebbe pericoloso tenerlo, magari qualcun altro cercherà di prenderlo, proviamo a parlarne con zio Chris e mamma.”
Tornati al tavolo Meg spiegò la sua idea di distruggere l’anello, dopo qualche riflessione lo zio e la mamma le diedero ragione. Decisero che andava distrutto quella sera stessa. Tornati a casa mettemmo l’anello sul tavolo e Meg con la mia spada lo tagliò in due, ci fu una piccola esplosione e l’anello sparì.
L’idea di Meg era stata buona perché nei mesi successivi cercarono l’anello ma non lo trovarono. Io e Meg ci specializzammo in vari tipi di magia, eravamo diventati, dopo un po’ di pratica, maghi professionisti!