sabato 9 aprile 2022

Uno spazio libero

La 2A è una classe difficile. Si sa. Lo abbiamo detto in mille salse. Forse a volte ripetiamo così tanto le stesse cose, spinti dal lusinghiero vento del "lamentarsi" di tutto, che finiamo per impedire a noi stessi di cambiarle. Forse. Forse, insistere sugli aspetti negativi non solo rende più difficile divincolarsi dai propri (pre?)giudizi, ma soprattutto non lascia all'altro lo spazio per dimostrarti che stai sbagliando. 

Durante l'ora di assemblea settimanale, la 2A questo spazio lo ha avuto. Uno spazio libero, ma proprio perchè libero, ancora più difficile da gestire. Ci sono stati conflitti, confusione, profonde fratture nel gruppo, anche pianti, ma lentamente hanno trovato un equilibrio: si sono inventati ruoli non previsti, come quello del "poliziotto" che registra i nomi di chi non rispetta le regole, hanno deciso punizioni (ricopiare un testo scelto da me) e hanno accettato di subirle. Il bello è che hanno fatto tutto loro: io durante quell'ora me ne sto seduto, intervengo come gli altri, ma soprattutto osservo: all'inizio, ovviamente, c'è stato bisogno di qualche mio intervento da "professore", ma ormai accade sempre più raramente.

Ed è proprio durante una di queste ore autogestite che i ragazzi de IL CONSIGLIO DELLA 2A hanno deciso, spinti anche da un pizzico di orgoglio, di scendere nel Parco di Villa Florio e pulirlo. Così, muniti di sacchi e guanti, hanno fatto la loro personale giornata ecologica.

Uno dei luoghi più produttivi...





ECOTERRORISMO...?

SCOVAZZE, TULIPANI E ROMANTICISMO (nessun tulipano è stato maltrattato)








LO SQUADRONE ESIBISCE FIERAMENTE IL RACCOLTO


Due ambasciatori chiedono gentilmente a Luigino e Orietta di completare l'opera

Non è che - forse - si sono meritati di pranzare dove vogliono? 

Cappuccetto Khaby Lame

 C'era una volta cappuccetto Khaby Lame, gli amici la chiamarono cosi perché guardava sempre Khaby Lame. Un giorno sua madre gli disse di mandare il video di Charlie d'Amelio alla nonna. Cappuccetto Khaby Lame accettò e andò dalla nonna; la madre la fermo e le disse di non guardare video per il tragitto, Cappuccetto Khaby Lame disse: OK! E andò. 

Il tragitto era lungo e a metà incontrò il Lupo che era fan di Charlie  d'Amelio, il Lupo le chiese cosa aveva nel cesto, lei rispose che aveva il nuovo video di Charlie d'Amelio: il Lupo non aveva ancora visto il video e lo voleva, allora chiese a Cappuccetto Khaby Lame se poteva dargli il video, lei disse di no, perché doveva guardarlo prima la nonna. Il lupo chiese dove abitasse la nonna. Cappuccetto Khaby Lame rispose che la storia l' aveva già sentita e gli disse di andarsene, il lupo pianse dalla disperazione e morì. E il video andò  alla nonna che era innamorata di Charlie d'Amelio, poi disse che lei era la migliore, ma Cappuccetto grido NOOOOOOOO! Era meglio Khaby, e la guerra fra le due iniziò.

            MORALE: mai andare dalla nonna fan di Charlie d'Amelio
                                                              by OLSI 1A

sabato 2 aprile 2022

Super Squirrel - Iperfiaba con 21 funzioni

 

C'era una volta un piccolo scoiattolo che stava imparando a scendere dall'albero con la mamma. Un giorno Jack vide una ghianda rotolare e inseguendola finì per perdersi in un bosco.

La mamma, giorni prima, gli aveva detto di non intrufolarsi nelle tane altrui perchè avrebbe potuto essere aggredito. Jack, invece, inseguendo la ghianda, non seguì questo consiglio ed entrò nel buco in cui viveva un serpente.

Il serpente alzò il collo e lo attaccò con un morso velenoso. Poi gli disse: "Il veleno farà effetto fra tre giorni...se vuoi sopravvivvere dovrai partire per un pericoloso deserto..." Jack allora s'incamminò. Il povero scoiattolino, arrivato nel deserto, incontrò un cammello che gli disse: "Se vuoi salvarti portami la terza gobba!"

Jack si guardò attorno, vide un dromedario e pronunciò la formula: "L'elisir devo trovare, la gobba tua mi devi dare! Senza gobba sarai più bello, sarai meglio del cammello!" Il dromedario rimase ipnotizzato e l'eroe gli sfilò la gobba e ottenne l'antidoto. Jack finalmente fu salvo e gli tornò in mente la sua ghianda. Decise di cercarla, ma sulla strada trovò un trivio. Dove andare? Il suo fiuto non poteva sbagliare...e si diresse verso la tana del serpente.

Giunto a destinazione, mollò una scodata fortissima in testa al serpente, tanto che il rettile venne accecato dai suoi peli. Non contento, Jack si riempì le guance delle uova del nemico e gliele sputò in faccia.

Il serpente cadde a terra stecchito e il vittorioso Jack ritrovò la sua amata ghianda. Per paura che il rettile non fosse del tutto morto, scappò con uno scatto dalla tana, si arrampicò sugli alberi e saltando saltando si diresse finalmente verso casa.

Mentre tornava alla tana, vide un astore che si avvicinava minaccioso, allora, per nascondersi, strappò delle foglie e se le mise sulla pelliccia per mimetizzarsi.

Tornato a casa, nessuno più lo riconobbe. "Chi sei tu, che entri nel nostro territorio?" domandarono i familiari. Jack se ne andò intristito. Per caso, vide a terra un giornale che parlava della ricompensa promessa a chi avrebbe ucciso il pericoloso Serpente. Tornò verso casa tutto felice, ma scoprì che uno dei suoi fratelli si vantava di avere ucciso il Serpente e pretendeva il premio: la Ghianda d'oro.

Per scoprire chi avesse ucciso veramente il Serpente, venne scelta come prova la lotta con la serpe. Incredibilmente entrambi vennero morsi. Tutti rimasero delusi, perchè pensavano di non aver ancora trovato il vincitore.

Jack però esclamò: "Il vincitore sono io! Lui morirà in tre giorni, io no perchè sono immune, il Serpente mi ha già morso e l'ho già ucciso!"

La folla mormorò insospettita e allora Jack si tolse le foglie e fece vedere i segni del vecchio morso del Serpente. Come prova finale, estrasse dalla folta coda un uovo del viscido rettile. La madre allora urlò: "Ma sei tu, Jack, figlio mio!!" Tutti lo riconobbero.

Tre giorni dopo, il fratello traditore, mentre stava mangiando la sua terza ghianda, si sentì male e morì.

Alla fine, Jack scoprì che il possesso della Ghianda d'Oro lo rendeva uno scoiattolo volante. Qui  finisce la fiaba di Super Squirrel.

Scritta collettivamente da tutti gli alunni della 1A

Il Gatto bianco e il Cane nero - Poesia

IL GATTO BIANCO
 
C’era una volta un gatto
sulla strada lunga, abbandonata.
Il cielo era nuvoloso,
se alzava il volto non vedeva niente,
era tutto nero;
sembrava un cimitero.
Io lo vidi disteso a non far niente,
vedevo solo lui:
 
Il Gatto Bianco.
 
 
IL CANE NERO
 
C’era una volta un cane
sulla strada corta e luminosa.
Il cielo era soleggiato,
se alzava il volto vedeva
i bambini giocare con la palla,
erano felici
sembrava un lunapark.
Io lo vidi in piedi
a giocare con una pallina,
vedevo solo lui:
 
Il Cane Nero.

                                                                                                                      by LISA 1A