sabato 28 dicembre 2019

La poesia non muore mai

Ogni volta che sto per decidere di parlare di poesia in classe, un dubbio inquina la chiarezza dei miei propositi. Il problema non è tanto che possa non piacere, anzi, questa all'inizio è una certezza (il bello è che proprio la poesia si incarica ogni volta di smentirla, vi ricordate La poesia di Chiara?). Il punto è che fra tutte le variegate cose che insegno, questa - per me - è quella più preziosa. Ma come qualcosa di delicato e irripetibile che si teme di sciupare esponendolo alla vista, ho timore a parlare di poesia in classe. Soprattutto ho sempre paura di allontanarli dall'unica possibilità che abbiamo di usare liberamente il linguaggio (vi pare poco?). Anche perchè è una libertà difficilmente raggiungibile, non è soltanto spontaneità, c'è tutto un percorso di conoscenza degli strumenti artigianali che fanno di una poesia una poesia. E poi ci vuole tempo, e poi mi dico che questa età non è quella giusta per capirla, e poi...e poi mi sbaglio. Per fortuna.
Insomma, anche sta volta ho assistito alla classica parabola per cui si inizia con lo sguardo allibito, mormorando qualche "ma perchè?", poi si procede verso il basso quando, affrontando gli aspetti metrici, salta fuori l'ormai classico "la poesia fa schifo" (aspetto già affrontato, se ben ricordate, La poesia di Aurora). Ma la curva si innalza poi d'improvviso quando, non si sa mai bene il perchè, qualcuno, di solito negli ultimi banchi (la poesia è sovversiva...), scrive (ma guarda te) una poesia! E a volte sono poesie contro la poesia...Insomma, eccole. Senza commento. (Di alcune non ricordo l'autore, appena torniamo a scuola rimedierò)


Il mare è angoscia
mi viene malinconia
il mare è vita
per questo volo via
Cassandra


La poesia può fallire,
disse il prof, un giorno
non ha senso, allora, sentire
e leggerne tante, è come un orlo
di un vestito che ti piace
e la oltrepassa e vai a finire
nel succo ace
del sarto che ti fa ammattire.
Ecco sapevo, questa frase mi ha inquinato
e infatti si vede il risultato
Sofia


Il mio cuore nero
come l'aria che c'è nel cielo
gli animali ormai morti
tutti gli alberi corti
la terra sta morendo
tutto è orrendo
Greta

Descrivere la poesia con una parola?
Io userei la noia.
Per me la poesia sul libro l'hanno messa
perchè hanno perso una scommessa.
Nella poesia tutto vale
anche l'italiano scritto male.
Parole strane i poeti inseriscono
che i vocabolari digitali ancora non capiscono.
Anonimo per ora


Buon non compleanno
per il giorno in cui non sei nato.
Solo un giorno sarà 
il tuo compleanno.
Può darsi sia oggi o domani,
ma avrai sempre un non compleanno.
Vai a prepararti una torta
per il tuo non compleanno
e festeggialo per bene.
Adesso vado perchè devo festeggiare
uno dei due.
Estel


Il mare profondo
come una tristezza da trovare
come la nostalgia
che se la perdi
trovi la libertà
Anonimo per ora


La poesia è come il canile
che con abbai
ti fa ammattire,
si continua quest'argomento
che mi fa cader dal letto:
mi sono alzata con un commento
e ho picchiato chi l'ha detto.
Ero nervosa per la poesia
perchè è noiosa e voglio andar via.
Anonimo per ora


La poesia è bella come una stella
è splendente come la tua mente.
E' sincera come la dea Era.
La poesia può essere noiosa ma è molto spassosa,
la poesia è vaga ma anche magra.
La poesia potesse parlare
si potrebbe arrabbiare.
Matilde


Gli esercizi sulla poesia non servono
nessuno sa quello che vuol dire il poeta
nessuno sa quello che lui prova.

Gli esercizi sulla poesia sono una perdita di tempo
perchè non sai mai se hai risposto 
giusto o sbagliato
Matteo


Per finire, per una volta mi prendo anch'io un po' di libertà. Ne scrivevo anch'io (ormai quindici anni fa...)

Mille volte dettero per morta la poesia
mentre tranquilla lei riproduceva.
La poesia la conoscevano quegli uomini,
ma sapevan quasi nulla
di lucertole in lotta
o della leggerezza di farfalla.
Tommaso

venerdì 20 dicembre 2019

La forma delle nuvole

"Ma allora che ci guadagni?" chiese il Piccolo Principe. "Ci guadagno" disse la volpe "il colore del grano"

Tutti a scuola si chiedono "a cosa serve?", "a cosa serve la grammatica??" (questa di solito con tono piagnucolante). Il problema non sta nella risposta. Il problema è nella domanda. Ormai per tutti noi è naturale pensare alle cose, ai pensieri o addirittura alle persone, in termini di servizi che ci possono rendere. Solo se ci serve va bene, altrimenti...a che serve? Ma è un modo di ragionare ristretto, che non può non condurre, oppure proprio nascere, da una sorta di diminuizione della nostra visione del mondo. Insomma, va bene, non la faccio lunga, volevo solo trionfalmente affermare che conoscere le nuvole non serve a nulla (spesso nemmeno a prevedere il tempo). Che liberazione: non serve a nulla! La nuvola esiste per conto suo, e la nostra passione per lei non serve proprio a niente. Infatti, ha proprio ragione S. Audeguy nel suo "La teoria delle nuvole" quando dice che

"Bisogna essere un po' stupidi per interessarsi alle nuvole, ed esserlo con una sorta di ostinazione irragionevole"

Allora perchè? perchè farlo a scuola? perchè dedicare tante ore scolastiche alle nuvole? Per rispondere basterebbe parafrasare il Piccolo Principe

"Ma allora che ci guadagniamo?" chiesero gli alunni. "Ci guadagnate" disse il prof  "la forma delle nuvole"

Qualcuno potrà non crederci. Potrei raccontarvi di alunni che dopo anni mi inviano foto per chiedermi che genere di nuvole hanno fotografato, o di altri che quest'anno mi fermavano prima di entrare a scuola per parlare delle nuvole viste il giorno prima, o di quello che viene in bici e saliva più in su della scuola (siamo in collina) per trovare il punto adatto per scattare una foto. Ma ho anche una prova fotografica. Un alunno ha guardato il cielo, l'ha fotografato e poi a scuola mi ha supplicato di accendere lo smartphone per farmela vedere


Onde di Kelvin Helmholtz (Fabio B.)
Non vi dice niente? Ovvio, nessuno vi ha fatto guadagnare la forma delle nuvole 😃 ......

E così la classe 3^A ha iniziato, ormai un mese fa, a capire cos'è l'atmosfera e come è fatta

di cosa è fatta l'aria 

come si formano le nuvole


e quali sono i generi delle nuvole

Anche la rinomata prof. Contin ci ha aiutato e abbiamo studiato in inglese la storia di Luke Howard, l'inventore della classificazione scientifica delle nuvole. Intanto, sempre grazie alla prof., abbiamo risposto in inglese alla mail di un certo Ian...

Nel frattempo, infatti, si è scatenata la corsa alle foto, anche perchè il prof, orgoglioso membro n.14276 della Cloud Appreciation Society, aveva promesso di spedirle e aveva prefigurato la possibilità che fossero pubblicate. Per fortuna, il gentilissimo Ian, Photo Galley Editor, ha esaudito i nostri desideri....eccole
La foto di Riccardo , La foto di Giulia D. L. , La foto di Nemanja , La foto di Giulia B. , e infine il Lamantino di Aurora (riuscite a vederlo?)

Ma non finisce mica qui. Oltre ad ascoltare e fotografare, quelli di 3^A si sono improvvisati professori e hanno spiegato a genitori e ragazzi tutto quanto fatto sulle nuvole, in occasione della nostra giornata di Scuola Aperta. Per finire, abbiamo accolto la classe 5^B della Scuola Primaria di Buttrio e pure loro si sono sorbiti una lezione (un'oretta sola...), con tanto di quiz finale (sono stati molto bravi!!)
Il prof sperava nevicasse...ma non è accaduto (come al solito per la pianura friulana)

Avevamo anche il fantastico libro della Cloud Appreciation Society "A Cloud a Day"!


Tipico entusiasmo degli alunni per il quiz sulle nuvole (per la cronaca: erano cirrocumuli)

Chiudo questo post parlando bene della mia classe. Per una volta, ci vuole! All'inizio non tutti erano convinti di quanto stavamo facendo, ma poi ho visto crescere l'interesse: una marea di foto, persone che mi fermavano per i corridoi per dirmi che nuvola avevano visto e per lanciarsi in complicate descrizioni, alunni che in fondo a Scuola aperta c'hanno preso gusto a spiegare tutto agli adulti e, infine, altri che con i bambini delle primarie hanno sfoderato insospettate doti da insegnante. Bravi! Insomma, hanno fatto tornare la passione anche a me, che ormai da anni mi dedico molto più al birdwatching che alle nuvole. Così, pochi giorni fa, mentre un mio amico guardava col cannocchiale una spiaggia deserta e popolata da pochi limicoli, io non mi sono lasciato sfuggire questo parelio

E' sfuocata, lo so. Anche i prof sbagliano. Raramente
Ragazzi di 3^A, cercate anche voi, adesso che siete in vacanza, questi effetti ottici atmosferici...pareli, aloni e altro...ne abbiamo parlato! (ma coprite sempre il sole, mi raccomando!!). Se vi interessa sapere cosa e dove guardare consultate questo sito.

Questo post è stato ospitato su una pagina della mitica Cloud Appreciation Society!! CLICCATE!!