Le parole, che bellezza! Le parole sono il risultato di millenni di incontri, di tentativi, di amori, di invasioni, di desideri, di commerci, di invenzioni...e noi le trattiamo come fossero cose da nulla. Le parole cambiano, cambiano in continuazione, ma a volte lo fanno così lentamente che non ce ne accorgiamo: le prendiamo per sassi, ma sono come le nuvole. Le parole, meno ne sai, meno sei libero. Ma non devi nemmeno pensare che le parole siano sacre, come una cosa lontana e difficile che è meglio non toccare: anche così rischi di essere meno libero. Le parole vanno esplorate, smontate, ci si deve sporcare le mani, si deve capire come funzionano e giocarci, senza troppi timori.
Ecco allora che la classe prima, sotto lo sguardo protettore dello scoiattolo Jonny (ma vogliamo restituirgli un' H a sto povero scoiattolo...?) si è messa a giocare con le parole, a smontarle (e via di suffissi, radici, prefissi...) e a inventarne di nuove. Nel frattempo, sul quadernino, annotavamo le parole che non conoscevamo, cercandone il significato e l'etimologia (eludere, razzia, fremere, superfluo...). Da qui è nata l'idea di scrivere un racconto usando le parole inventate e le parole del quadernino. Se volete sapere cosa significa fluocimenza, pavento, croter o drango, chiedete ai ragazzi di prima, o immaginate!
ACROSTICI
Koala Era Rotondo E Nero
Dov'è Ora Rosa Alvarez? Io Odio Imparare Mele Espulse
Coral Ama Ronald O Leonardo? Io Non Ascolto
Ma Antologia Ricorda Italiano? Aiuto!
Forte Orso Non Trova Amici Non Ingrassa Non Impara
Hamburger Uva Nagy Ora Rapido
LIMERICK
Ho conosciuto un tale, un tale di Grado
che tira sempre il dado
Ho conosciuto un tale, un tale di Manzano
che riusciva ad applaudire con una sola mano
TAUTOGRAMMA
Un rospo ruvido rovista rumorosamente col righello
Un serpente a sonagli suonava la samba
C'era una volta in California un cactus canterino che cercava conigli con un cane contento
Un serpente sempre sorridente sapeva suonare tutti gli strumenti
RACCONTO CON PAROLE INVENTATE E PAROLE DEL QUADERNINO
C'era una volta un bambino che dormiva spesso sotto il suo mandero e faceva sempre razzia dei frutti dell'albero; quando la mamma gli chiedeva perchè, lui rispondeva: "Sto tagliando il superfluo" e la mamma replicava: "Non stragolare". Il bambino fremeva e diceva: "Io instrangolo" e a quel punto la mamma esclamava "E quel pirto?". Il bambino allora usava una sua scusa classica: "Quella pianta era una sbriga!". A quel punto arrivò la sorella che tirò uno schiaffo al fratello urlando: "Tu hai venduto il mio gane!" E il fratello: "Ma ho la ganifobia! e tu sei la solita farfona!" A quel punto arrivò un pavento con un paventografo e disse: "Volete firmare una favola?". Il bambino prese a calci il pavento e disse: "Io non lavoro!". La sorella soccorse il pavento ed esclamò: "Come sempre eludi i tuoi doveri, come la volta che hai rotto il croter del mio drango." Il bambino le rispose male: "Esiste il croteratore sai?". Ma la madre difese la figlia: "E la volta che non hai acceso il timerchione e abbiamo mangiato alle 21?". A quel punto il bambino si lamentò: "Quella sera c'era un programma molto prifot in un cui c'era un cancante con della fluocimenza!". Il bambino se ne andò, ma la mamma e la sorella andarono in un ripostiglio e, spostando uno zuro, tirarono fuori del glofl che diedero al bambino e al posto del bambino rimase un cenurio. Da quel giorno la famiglia visse molto meglio di prima.
Nessuna parola è stata maltrattata durante le lezioni (a parte Jonny...) |