Potevamo abbandonare per sempre il Parco di Villa Florio, senza un'ultima avventura? Certo, ma non ho voluto farlo. E per questo ci è venuto in soccorso Il gran giuoco antico dell'Osservaboschi (marchio registrato dal prof. Zamò...).
A farla semplice parrebbe di aver sguinzagliato 16 (pre)adolescenti per un parco, senza scopo alcuno se non quello di far passare la giornata, ma non è proprio così. Non vorrei farla lunga, ma qualche motivazione di natura didattica c'era anche stavolta.
Primo aspetto: la forza della ricerca. Date qualcosa da cercare e le menti si attiveranno, gli occhi brilleranno e le forze si coaguleranno per raggiungere il risultato. Date qualcosa di bello e pronto, dove non c'è nulla di scoprire, e sentirete (se ascoltate attentamente) che manca qualcosa. Ecco allora un elenco, redatto (almeno spero) con criteri botanici o quasi, che indicava cosa cercare...
Sì, ottimo, ma come fare se non sappiamo cosa sono "ste robe"? Ed ecco il secondo aspetto: guardare con attenzione e descrivere per ricordare. Su un banco avevo disposto quasi tutto quello che c'era da cercare...
...è finalmente giunto il momento di vagare per il parco, come piccole tribù di cacciatori-raccoglitori...
Alla fine, la mezzora si è quasi trasformata in un'ora di ricerca. Poi, dopo la ricreazione, è arrivata l'attesa fase del conteggio. Dopo tutto, quando si gioca e ci sono dei punti, non può mancare il vincitore.
Per la cronaca, la vittoria è andata a Serena, Samuele, Davide e Lisa, grazie al ritrovamento di un uovo di merlo (anzi due...) che come bonus valeva ben 5 punti
L'uovo della vittoria |
Quando si cerca si trova spesso quello che non ti aspetti (non è forse questo l'aspetto intrigante del cercare?), e infatti abbiamo trovato varie cose interessanti. Non sono quindi mancati approfondimenti (per così dire) sulle spiumate di Colombaccio ad opera di rapace (probabile Sparviere o Astore)
Sul luogo del "delitto" |
sulle Galle (i ragazzi spieghino ai genitori...se si ricordano)
sulle penne di Picchio Verde e di Ghiandaia
e sulla muta del serpente (probabilmente un Biacco, anche detto "Carbone")
In questo turbinio anche Kevin ha raccolto il suo bel sacco e ha fatto un cartellone. Bravo!