Serpeggia dentro di me la necessità di giustificare il fatto che a scuola ho fatto sguinzagliare la fantasia, per un solo pomeriggio. Ma perché? Perché questo dovere di giustificarsi? Siamo alle solite. Infilzato dentro ognuno di noi, o almeno dentro di me, come un chiodo, c’è l’idea di una scuola che deve apparire concreta, deve far conoscere qualcosa di certo e quantificabile, deve (oddio) produrre. Chi qui storce il naso, intuendo che sto per storcere il naso di fronte a questo tipo di scuola, si fermi. Anche perchè due interlocutori col naso storto non fanno una bella figura. Aspettate un attimo, al massimo aggrottate le sopracciglia o corrugate la fronte, a scelta. Perché in realtà, lo sto capendo ultimamente, io credo in una scuola variegata e contraddittoria. Mi spiego, una scuola di estrema concretezza (i fiumi europei) e di estrema – apparente – leggerezza (i giochi di parole), una scuola fattiva (scrivere usando i giusti tempi verbali) e una scuola del tutto inservibile (inventarsi i nomi delle nuvole), una scuola che ha il tempo di fermarsi per far accadere lo stupore e una scuola che insegna la necessità della fatica. Non è detto poi che questi estremi (ma poi lo sono davvero?) debbano per forza accadere in due tempi diversi, uno può trovarsi ficcato in fondo all’altro: dobbiamo forse smetterla di considerarli come due opposti. Non si scambi tutto ciò con un atteggiamento ecumenico o cerchiobottista, al contrario: mettere in campo entrambe gli aspetti è un lavoro faticoso e quindi non c’è nulla di opportunistico. Sarebbe molto più facile, sia la tiritera classica sulla scuola del rigore e del dovere, sia quella – a mio parere più pericolosa – del lasciamoli fare comunque. Insomma, non la faccio lunga, a costo di apparire un po’ oscuro, ve l’ho detto prima: la scuola dev’essere in qualche misura contraddittoria, deve accogliere due atteggiamenti che il senso comune considera opposti. Ma eccolo qua, uno dei nemici pubblici…il senso comune. Ecco uno dei motivi per cui esercitare la fantasia, ed ecco perché ciò che si crede “inutile” non lo è affatto. Al di là di tutte le giuste riflessioni sul linguaggio e sulla necessità di scardinarlo e usarlo criticamente, come base fondamentale per la libertà di ogni cittadino, voglio dire invece un’altra cosa (poi lasciamo spazio alla loro fantasia...finalmente). In un mondo dove sempre più pare esserci una e una sola via, una sola soluzione a tutto, in un mondo in cui un’alternativa concreta e possibile (non mi riferisco ai mille vagheggiamenti paracomplottisti) appare come impensabile, in un mondo in cui sembra atrofizzata la capacità di immaginare un futuro diverso dalle premesse del presente, in un mondo come questo, siete sicuri che l’esercizio della fantasia sia tempo perso? Io non credo. Io credo che i problemi del domani si dovranno affrontare e risolvere con una dose significativa di fantasia, e qui non c’è alcuna ironia.
Ma basta! Ecco i risultati di un lunedì pomeriggio nella fantasmagorica 1A. C’erano delle consegne un po’ più precise che non riporto, perché per questa volta preferiamo la fantasia come esplosione che come aderenza a una consegna.
CAMBIO NOME E MI PRESENTO
Salve, sono Alfredo Megiasso, ho un babbuino rabbioso e abito a New wak, di professione trimprenditore
Sono il signor Gengiluomo Nuvoloso e faccio di lavoro il cavalcorno
Sono Dardo de Giannicolis residente a Scopello e il mio numero di telefono è 333666777888999
Salve sono Sorella Osvaldo e faccio parte di un convento femminile. Ho sette gatti: pino, pina, pinetto, pinino, pinina e gianni. Mi piacerebbe avere un pesciolino ma tutti quelli che ho preso hanno fatto una brutta fine. Abito accanto ad un aeroporto e sono sorda, però l'amplifon fa il suo dovere.
Piacere mi chiamo Bjnezneni Bulanussans, vivo sotto un sasso, ho un amichetto blatta palestrata che fa i pesi con uno stuzzicadente usato. Di solito mangio globish, un pesce brutto.
LA VITA "SOGNAPURECHETANTOFORSENONACCADE"
10:99 mi sveglio dormendo
15: pranzo non lo so
Alle diciassotto mangio il proscutto [proprio così!]
20:00 cavalco il mio unicorpo
2:7 vado a morire nel petto peloso
LE INVENZIONI IMPOSSIBILI
La macchina crea golem
La macchina crea firme
La macchina modella nuvole
La macchina che ti toglie una parte del carattere che non ti piace (ma questa macchina non funziona con certe persone) [l'aggiunta dell'autrice ci pare troppo realistica per una fantastica, ma l'abbiamo lasciata per amore delle versioni integrali]
PREVISIONI DEL TEMPO DI UN MONDO INESISTENTE
Il lunedì si prevedono giacche a mezzaria e due milioni di quaderni di Algebra che migreranno verso ovest oppure verso sud. A Milano e nelle zone circostanti si prevedono uno tsunami di cetrioli sott'aceto e piogge di crepes che potrebbero o no bruciarvi la faccia. Per chi si trova nelle zone del Mar Adriatico, invece, sconsigliamo di aprire le porte delle macchine blu, rosse, gialle, verdi e brosine (un colore tra il verde pecora e il rosso nota sul registro). Attenzione: temperature in rialzo per chi scrive con la penna nera, in ribasso per chi è allergico a qualcosa.
- Vi annuncio che pioveranno soli grandi come formiche quindi moriremo tutti ma soprattutto voi
- In montagna scenderanno benzina benzina benzina e accendini
- Al Nord: attenzione! uragani che risucchiano compiti
Al Centro: grandine di grattacieli in miniatura e biglie ruvide
Al Sud: sedie volanti che cadono in testa alla gente con le borse in mano
Sulle Isole: attenzione! pioverà minestra di verdura in ogni piatto
- Lunedì forte raffica di granchi e piogge intense di peperoni
Mercoledì l'America sotterrerà l'Africa e la settimana dopo tutto normale
Nel weekend solo sole e cielo completamente nero
- Ciao a tutti, sono Gianfrancioschio, ben ritornati a meteo.schifo.it. Nei prossimi giorni cadranno tre centimetri di olio d'oliva, quindi preparate i minestroni, poi cadranno degli asteroidi e per concludere cadranno le persone che si chiamano Gianfrancioschio, quindi se volete scusarmi, devo andare a prepararmi il paracadute. Alla prossima
UNA POESIA O QUEL CHE MI PARE CON PAROLE INVENTATE
mangiavano melanzane
Il Latteo ha anche dei sottomultipli, il decilatteo (dLa), il centilatteo (cLa), il millilatteo (mLa), ma anche dei multipli, il decalatteo (DLa), dieci volte il Latteo, il centalatteo (CLa), cento volte il Latteo e il megalatteo (MLa), non si sa quante volte il Latteo, e il migliamilionilatteo (MmLa), molto più grande del megalatteo.
Prima evidenza storica del Latteo in un testo risalente al XXI secolo... |
Manoscritto originale dell'autore |
Si ringrazia Giancarlo Cavinato, dal quale ho preso grande parte di queste idee "rodariane", e il gruppo di Udine del Movimento di Cooperazione Educativa, che svolgerà un corso online su questi aspetti dal 25 febbraio (chi volesse iscriversi è ancora in tempo).
Altre esperienze di giochi linguistici nel blog
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