mercoledì 9 ottobre 2019

Cosa pensa un ragazzo di terza media?

Non vi pare un’ottima domanda? Ci sono domande semplicissime che non facciamo mai. Una di queste è Cosa pensi? 
La scuola invece ha sempre bisogno di chiedere cosa sai? come se trovasse un senso alla sua esistenza solo nella risposta a quella domanda. A volte, semplicemente, il senso è già tutto nella domanda. E le domande Cosa pensi? e anche Cosa provi? sono fra quelle che possono aprire mondi, strade, possibilità. Basterebbe chiedere, e ascoltare. Anche ascoltare è una di quelle attività che la scuola, leggi “gli insegnanti”, dovrebbe esercitare con più sensibilità. Si ascolta certo, ma lo si fa, come sempre, per giudicare: significa che si ascolta la risposta molto più della persona che risponde. Ascoltare e basta è molto più difficile, la scuola invece vuole ascoltare per valutare (è più forte di lei…).
In queste prime settimane di scuola i ragazzi della terza A hanno letto alcuni brani dell’antologia e hanno risposto solo alle domande che li obbligavano a parlare un po' di loro stessi. Non è stato sempre facile, chi mai vorrebbe, ad esempio, esporre in pubblico i propri innamoramenti? Oltre a scrivere, abbiamo anche parlato. A volte mi sono trovato nella difficile situazione di essere un genitore, e al tempo stesso un professore che sentiva un gruppo di adolescenti parlare dei genitori. Il padre che è in me è stato più volte tentato di difendere i genitori, ma ho cercato di ascoltare e basta, di non giudicare. Ed è quello che chiedo anche a voi lettori, siate o meno dei genitori. Proviamo a leggere come se li ascoltassimo in silenzio. Potremmo trovare una profondità che ci obbligherà a pensare, qualche ingenuità che ci farà sorridere, ma anche una sincerità o un’intuizione di cui non li credevamo capaci.
Io non ho aggiunto nulla, ho solo selezionato; e gli ho chiesto il permesso di pubblicare.


Prima delle loro parole, eccovi le loro risposte ad un questionario che abbiamo trovato nell’antologia. Ringrazio Giulia C. e Chiara Z. per aver raccolto i dati e creato i grafici (con lo zampino provvidenziale di una mamma…). 
[La somma è maggiore del 100% perchè il test prevedeva la possibilità di selezionare più di una risposta.]

HAI L'IMPRESSIONE CHE I TUOI GENITORI TI CONSIDERINO


HAI L'IMPRESSIONE CHE I TUOI GENITORI
















NEI CONFLITTI QUALE COMPORTAMENTO DEI TUOI GENITORI TI ESASPERA DI PIU'?
















I PRINCIPALI MOTIVI DI DISACCORDO COI TUOI GENITORI SONO...



Famiglia
Ogni tanto, quando non voglio svegliarmi presto, mi dicono che loro si svegliavano prestissimo e andavano a scuola a piedi… Io vorrei girare da solo/a a piedi ma non mi lasciano perché hanno paura, ma allora perchè mi dicono che alla loro età andavano a scuola da soli, come se volessero che lo facessi anche io e poi non mi lasciano?

Quando sbaglio o faccio qualcosa di stupido non serve gridare sempre, me lo potrebbero fare presente che ho sbagliato

Raccontavo sempre tutto ai miei eppure ero convinto/a che non capissero i problemi che avevo. Probabilmente per loro erano solo cose da bambini che sarebbero passate in poco tempo. Invece no. Mi sono portato/a dietro per tanto tempo certe cose e non le ho mai dette a nessuno proprio per paura che potessero risultare inutili. Così ho cominciato a chiudermi sempre di più e ora non racconto più come mi sento, le mie paure ecc. Preferisco dire che va tutto bene senza dover spiegare cosa c’è che non va anche se è semplicemente una giornata in cui non mi sento al massimo senza un motivo preciso

Vorrei che smettessero di dirmi in continuazione di mettere la giacca anche se ho caldo

Sì c’è una cosa che vorrei cambiare nei miei genitori perché si arrabbiano anche per cose non importanti

Potessi cambiare qualcosa dei miei genitori cambierei la fiducia che hanno verso di me (vorrei che si fidassero di più di me)

Quando ero piccolo/a vedevo i miei genitori come una sottospecie di supereroi, che mi facevano divertire e mi aiutavano qualunque cosa facessi

Mi tratta sempre come se stessi solo sbagliando tutto

Emozioni
Certi giorni mi capita di essere triste senza un motivo preciso

Se non avessimo inventato l’amicizia saremmo chiusi nella nostra stanza a piangere

Certe volte maschero il dolore prendendomela con chiunque e facendo finta di essere felice per non spiegare cos’ho.

Sull’adolescenza…
Almeno per me sono più le complicazioni emotive e psicologiche che le cose meravigliose! Ad esempio, in questa fase della nostra crescita, cominciamo a distaccarci dalla nostra famiglia, tendiamo a stare da soli perché non abbiamo argomenti o per utilizzare il telefono…e lo so perché io stesso/a sono così…, cominciamo a cambiare atteggiamento: ci arrabbiamo più facilmente, rispondiamo male a tutti e tendiamo a essere più riservati e arroganti e a volte si cominciano a prendere strade sbagliate.

Sì mi è capitato più volte di aiutare qualcuno di egoista, presuntuoso e approfittatore…ma io aiuto chiunque, anche volentieri perché vorrei far capire che per gli altri ci sarò sempre, sia per i gentili che per gli arroganti, non mi interessa del loro comportamento, mi interessa solo fare del bene.

L’amore
Ogni giorno aspetto con ansia il giorno in cui lo/la vedrò. Quando poi ci incontriamo il mio cuore inizia a battere fortissimo. Certe volte mi capita di rimanere a fissarlo/a, poi lei/lui si gira, mi nota e mi sorride: a questo punto io “sclero”.

Non ho mai avuto coraggio di dirlo perché avevo paura della risposta

Non erano delle cotte molto serie, anzi, fino all’anno scorso era un continuo innamorarmi del primo che mi passava davanti

Sono riuscito/a a dirlo, sennò non mi sarei fidanzato/a

Sono riuscito/a a dirglielo ma troppo tardi. Quando ho avuto il coraggio di farlo ho scoperto che era innamorato/a di un altro/a

La rabbia
Per me la rabbia è uno sfogo e un rimpianto, perché dopo essersi arrabbiati si prova rimpianto.

Sento una grande forza dentro di me che vorrei sfogare su qualcuno

Per me la rabbia è un’emozione che dentro la mia testa dice: “dai un pugno a qualcosa”

Io mi arrabbio mentalmente e non fisicamente

Per me la rabbia è una parte del corpo che non resiste più alla cattiveria

Dio
Più che credere in Dio credo nella vita dopo la morte, qualsiasi cosa accada

No, non credo in Dio, sono politeista, credo in più Dei

Sì credo in Dio. Non so bene perché ma credo in Dio

Non ci credo perché credo di più alla scienza

Credo in Dio perché quando sono in difficoltà prego che si aggiusti tutto

Cosa sanno i bambini più degli adulti?
Sanno di poter accettare chiunque senza giudizi negativi

Secondo me quando si è bambini si crede di più nelle cose e quando si diventa adulti si cambia del tutto ed è brutto

Sono più liberi

Sanno di più su come lasciarsi andare

Secondo me i bambini sono più sinceri


Per concludere, malgrado io venga tirato in ballo, riporto questa risposta, anche perchè l'autore ha chiesto espressamente "quando la mette sul blog?"

Come ti immagini fra 20 anni?
Mi immagino come il prof. Zamò e anche un po’ come il prof. Candoni     Un mix esplosivo😁😀

"Lo dico con un senso di amarezza, per dimostrare come i muri della classe e gli edifici scolastici, fatti come prigioni, restringano l'apertura mentale degli insegnanti e impediscano di vedere gli elementi essenziali dell'educazione. Il loro lavoro prende in considerazione solo la parte del bambino che sta al di sopra del collo; e necessariamente, la parte vitale del bambino, quella emotiva, rimane per costoro territorio straniero." Alexander S. Neill

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