LA BIMBA DITTATRICE
TIRANNA
"Yuppi! Domani andremo a
Disneyland! Yuppi!"
Solo Dio sapeva come facesse
quella bimba a… Un attimo, meglio se ve lo spiego prima.
Lalii aveva supplicato da quando
avera aveva imparato a parlare di andare Disneyland. E quando voleva qualcosa
sapeva sempre come ottenerla. Badate bene: il suo sogno era quello di diventare
da grande (testuali parole) una dittatrice tiranna senza scrupoli.
No, sul serio, non so neanche da
dove avesse imparato quelle parole per poi dire (con la sua voce acuta e con il
suo visino angelico) alla maestra di asilo, ho notato che, da quando qui c’è
Lalii, ogni settimana avete cambiato maestra perché in preda a esaurimento
nervoso o per prendersi un giorno sabbatico, e non rischiare di dover poi
andare in manicomio. Quella che ha adesso è durata piú a lungo: due settimane.
Ma ha sempre un tic nervoso ed è in preda a preoccupanti cambi d'umore. Ops,
torniamo indietro.
Come dicevo, la sua più grande
aspirazione (a quanto pare) era andare a Disneyland. Fino a quando non le
avevano dato un sì, 24 ore su 24 era sempre in preda a lamenti infiniti e
strillava... oh, strillava. Lei non era normale. Quando strillava, strillava a
frequenze talmente alte che nel migliore dei casi, o spaccava i vetri ( i
timpani) o i cani e i gatti si accasciavano moribondi per un raggio di un km di
distanza. Una volta, al mare, se ne stava stranamente tranquilla a urlare con
un delfino.
Finalmente, aveva avuto quello
che voleva, e tra uno yuppi e l'altro, crepara il vetro più vicino a lei.
Purtroppo ero io ad andare con lei, e sapevo cosa combinava. La sua unica zietta/
babysitter sarebbe andata con quell’essere. Non potete neanche immaginare cosa
fosse in grado di fare.
La mia salute mentale ne stava
risentendo. Se come minimo non fosse saltata addosso a Topolino aggredendolo
sarebbe stato giá tanto. Ovviamente, saltò addosso a Topolino. Poco, in
confronto alle altre cose che combinò.
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